Bleck 2.10 presenta: Sabato 18 Giugno dalle ore 20:00 “Art, Nature & the Afterlife” di Matthew Lauretti.
“…Extraterrestre portami via,
voglio una stella che sia tutta mia,
….Extraterrestre vienimi a pigliare,
voglio un pianeta su cui ricominciare…”
Eugenio Finardi
Entrare nella mia pittura è come entrare in un cerchio magico, dove l’arte recupera il suo ancestrale ruolo sciamanico, per rendere visibile ciò che è invisibile e rivelare spiriti nascosti. La pittura diventa così materia incandescente, luce attraverso cui l’uomo oltrepassa la linea d’ombra che lo divide dall’ignoto.
Si tratta di un approccio emancipato da preconcetti razionalistici e mi colloca all’interno dell’arte fantastica. La mia arte non ha necessità dell’estetica ma dell’estatica, cioè rituale e magica.
Sin dalla mia infanzia ero attratto e affascinato da Kandinskij astrazione lirica, Dalì surrealismo onirico e letterario, Gauguin fuga esotica e Pollock espressionismo astratto. La mia maturazione avviene a new York nella metropoli simbolo, nella fusione di razze e tradizioni diverse in cui le tensioni esoteriche sono tutt’altro che spente, non cerco il compromesso cerco me stesso nella mia pittura selvaggia ma anche colta, astratta e concreta post-moderna e primitiva.
Nel 2000 le mie opere sono ampie con tracce, colature e dripping. Sperimento una tecnica densa di riferimenti rituali ispirata ai sandpainting dei navajo. Nelle mie opere trasfiguro i dettagli che sono rimasti impressi nella mia memoria. Poco dopo inizia la serie delle grandi Teste, simili a totem con facce curiose e comunicative, occhi spalancati e deformazioni, il colore diventa una esplosione il segno si fa più espressionista, i materiali e la luce mi affascinano ed adotto tessuti cangianti che rendono l’immagine mutevole. L’occhio dello spettatore vede nello stesso quadro immagini diverse. La percezione è quella di essere di fronte a qualcosa di visibile ma inafferrabile che nell’alternanza cromatica ed espressiva suggerisce vari stati d’animo, tristezza, amore, dolore, felicità sentimenti che racchiudo nelle mie opere.
Questi volti che si vedono nella mia pittura sono un popolo fuggito e perseguitato proveniente da un luogo molto distante da noi, nell’universo. Sono intorno a noi e ogni quadro rappresenta la nascita di uno di loro, avvenuta a milioni di kilometri da noi. Queste mie sensazioni le ho potute collegare ad un luogo sperduto nel deserto australiano. Lavorando alle trasformazioni dei volti, sperimentando colori e materiali che si modificano con la luce, studiavo e studio i riflessi dei volti per coglierne l’essenza. L’Australia per me è come la Polinesia per Gauguin, la sabbia che cambia colore al tramonto, rocce vive che diventano d’oro, o rosse stagliandosi nell’ azzurro incredibilmente intenso e profondo del cielo: un paesaggio al difuori della nostra Terra. Australia e America mi hanno fatto conoscere il colore, la natura, la libertà ma anche la solitudine. Quando dipingo queste forme viventi buone e pacifiche entrano e si riflettono nei miei quadri e sono presenti nei nostri pensieri felici e nei nostri sentimenti.
Le opere più recenti sono un balzo in avanti verso il futuro sempre più etereo e in egual misura più terreno lo descrivo come il mio “futurismo” astratto.
Restiamo nel cerchio magico…le luci cambiano, è giorno, è notte, le facce trascolorano, appaiono in un lampo che si scompone e si rifrange come un prisma… adesso tutti li vedono.
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Sea – Sensorial Exposition Art – Open/Space project è la rassegna d’arte contemporanea targata Bleck 2.10. Opere e artisti contemporanei si alterneranno nello spazio “Le Jardin” del Grand Hotel Cervia, in un concept unico di expirience sensoriale tra luce, profumi, suoni, sapori e materia che si fonderà per sedurre e stupire, celebrando la cultura e l’arte del Mondo.
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Ingresso gratuito a posti limitati.
Info e prenotazione Tavoli: 388 38.87.886